Uh, sono stato decisamente colto di sorpresa da questo album di esordio dei Lobotocrazia. Assistendo ai loro concerti, non ero mai riuscito a decodificare il sound dell'anarcopunk band abruzzese, complice la mia ubriachezza... o la loro... o forse, più verosimilmente, le precarie condizioni acustiche dei concerti punk che noi tutti frequentiamo. Questo disco, dal titolo già cult di Storie di ordinaria lobotomia. Autore: democrazia e dall'ingegnosa confezione esagonale, rivela una band originale dotata di forte personalità! Poco crust, poco hc, poco stench, poco sludge (devo continuare?), ma molto anarco-grind con rullatone furibonde, chitarrine apocalittiche e una libertà compositiva/esecutiva quasi jazzistica. Sembrano i CRASS che tentano di suonare una cover degli AREA al doppio della velocità. Non so se mi spiego... A colpire sono le parti cantate, sia per lo stile (Caterina é un incrocio tra Eve Libertine e Burzum, mentre il batterista Pié ha uno stile tutto suo, teatrale e allucinato) che per i testi, vere e proprie riflessioni ad alta voce su temi come il nucleare, il vegetarianesimo, le multinazionali, il consumismo... Non i soliti slogan insomma. Inoltre, anche se i pezzi sono lunghi e dall struttura un po' irrazionale, trasudano ugualmente spontaneità e rabbia sincera.
da Kalashnikov Collective Headquarter
da Kalashnikov Collective Headquarter
Lobotocrazia - Multisfruttatrici
Tracklist:
01. Multisfruttatrici
02. Lotta antinucleare ovunque
03. Apoteosi del materialismo
04. Di bianco vestito sul trono dorato
05. Coprofagia
06. Sadismo virtuale
07. Mentre ti nutri del suo cuore
Autoproduzione
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Tracklist:
01. Multisfruttatrici
02. Lotta antinucleare ovunque
03. Apoteosi del materialismo
04. Di bianco vestito sul trono dorato
05. Coprofagia
06. Sadismo virtuale
07. Mentre ti nutri del suo cuore
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