E fu così che, arrampicandosi sulla Mole Antonelliana, non si vide più soltanto la successione di Fibonacci, ma anche il lontano Oriente. Dietro il nome evocativo, già utilizzato come titolo di una cassetta a nome Gianni Giublena Rosacroce, e una iconografia in pieno stile "esoterico-massonico d'oriente", si nasconde il gotha della Torino (e dintorni) più scazzona, acida, visionaria e frikkettona: un settetto capitanato proprio dal Rosacroce citato, al secolo Stefano Isaia di MOVIE STAR JUNKIESiana memoria.
Tebe è un lavoro che per rimandi e posa in opera non ha forse uguali nel panorama contemporaneo italiano, mosso com’è da tante direttrici e tensioni diverse, tutte però orientate verso quel mondo sfocato dal sole e reso nebuloso dalla lontananza che è l’Oriente. Riannodando i fili, la congrega di visionari dietro La Piramide Di Sangue propone una psichedelia sostanziosa capace di tirare in ballo il versante più visionario e east-oriented del kraut tedesco (AGITATION FREE e EMBRYO su tutti) così come certe derive contemporanee tanto diverse quanto accomunabili come il noto gusto per la spiritualità mediorientale degli OM, la psych ottundente dei MASTER MUSICIAN OF BUKKAKE o il gusto etno-trance dei GALA DROP.
A tirar le fila, dicevamo, quell’Isaia che non pago di caveizzarsi (non è una offesa, quanto una nota di merito) coi MSJ, qui imbraccia il clarinetto e lo trasforma in una sorta di (mancante) lead voice. I pezzi, tutti strumentali, godono dell’irruenza dei compagni di sventura e a colpi di una strumentazione decisamente massimalista (doppia chitarra, doppio basso, synth, batteria e percussioni varie) rimandano effluvi mediorientali, tziganate balcaniche, aperture da colonna sonora immaginaria e spargono qua e là sabbia ed esoterismo, spezie e misticismo, incensi e trancendenza. Le svisate free di Complotti a Tebe, le contorsioni ritmiche di L'invasione delle locuste, l’apparizione del fantasma (vivente) di Mulatu (Sandalo), il generale senso di spirituale abbandono al flusso incontrollabile delle musiche emergente da Sangue, Tu getti sale sulle mie ferite, In bici sulla strada della perdizione e Io sono la tigre fanno di Tebe una perla da non lasciarsi sfuggire.
da SENTIREASCOLTARE 1.0
La Piramide Di Sangue - Io sono la tigre
Tebe è un lavoro che per rimandi e posa in opera non ha forse uguali nel panorama contemporaneo italiano, mosso com’è da tante direttrici e tensioni diverse, tutte però orientate verso quel mondo sfocato dal sole e reso nebuloso dalla lontananza che è l’Oriente. Riannodando i fili, la congrega di visionari dietro La Piramide Di Sangue propone una psichedelia sostanziosa capace di tirare in ballo il versante più visionario e east-oriented del kraut tedesco (AGITATION FREE e EMBRYO su tutti) così come certe derive contemporanee tanto diverse quanto accomunabili come il noto gusto per la spiritualità mediorientale degli OM, la psych ottundente dei MASTER MUSICIAN OF BUKKAKE o il gusto etno-trance dei GALA DROP.
A tirar le fila, dicevamo, quell’Isaia che non pago di caveizzarsi (non è una offesa, quanto una nota di merito) coi MSJ, qui imbraccia il clarinetto e lo trasforma in una sorta di (mancante) lead voice. I pezzi, tutti strumentali, godono dell’irruenza dei compagni di sventura e a colpi di una strumentazione decisamente massimalista (doppia chitarra, doppio basso, synth, batteria e percussioni varie) rimandano effluvi mediorientali, tziganate balcaniche, aperture da colonna sonora immaginaria e spargono qua e là sabbia ed esoterismo, spezie e misticismo, incensi e trancendenza. Le svisate free di Complotti a Tebe, le contorsioni ritmiche di L'invasione delle locuste, l’apparizione del fantasma (vivente) di Mulatu (Sandalo), il generale senso di spirituale abbandono al flusso incontrollabile delle musiche emergente da Sangue, Tu getti sale sulle mie ferite, In bici sulla strada della perdizione e Io sono la tigre fanno di Tebe una perla da non lasciarsi sfuggire.
da SENTIREASCOLTARE 1.0
La Piramide Di Sangue - Io sono la tigre
Tracklist:
01. Sangue
02. Tu getti sale sulle mie ferite
03. In bici sulla strada della perdizione
04. Io sono la tigre
05. Complotti a Tebe
06. Sandalo
07. L'ivasione delle locuste
Sound Of Cobra/Boring Machines
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