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27 ottobre 2011

Link Lärm - Troppo tardi? (demotape) #1985

Questa cassetta è un'altra autoproduzione, una delle tantissime autoproduzioni italiane che vanno in culo alle multinazionali disocgrafiche ed alla loro esasperata mercificazione. È stata registrata in 4 ore con l'impianto prestatoci dal gruppo culturale Aisberg.
I testi di Odioso e Lavoro forzato sono stati tradotti da Husker Du e da Circle Jerks.

dal booklet


Link Lärm - Politicanti


Tracklist:

a1. Odioso
a2. Vacanze mentali
a3. Senatore
a4. Lavoro forzato
a5. Hiroshima
a6. Odio la gente
a7. Militare

b1. Disgregazione
b2. Politicanti
b3. Troppo tardi
b4. V.P.D.

Self-released
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24 ottobre 2011

Morkobot - Morbo #2011

I Morkobot hanno saputo conquistarsi in questi anni una solida credibilità, nata dall’originalità del proprio approccio musicale, visivo e di impatto live. Dopo Morkobot, Mostro e Morto i tre messaggeri di Morkobot – Lin, Lan e Len – tornano con Morbo, disco che sposta ancora più in avanti (o forse ancor più nel profondo) i confini di ciò che due bassi e una batteria possono riuscire a creare. Le atmosfere sono caustiche come di consueto, sicuramente non godibili da orecchie non allenate, le ritmiche martellanti ed il magma sonoro che i tre producono attraverso la ripetizione ossessiva dell’idea di base di ogni traccia trasporta l’ascoltatore in un mondo parallelo in cui le parole sono superflue perché non potrebbero aggiungere nulla alla perfezione del quadro tracciato dagli strumenti. L’abilità dei Morkobot è proprio quella di riuscire con pochi elementi (e con tanta abilità tecnica) a creare universi lovecraftiani concentrati in pochi minuti di suono, riuscendo a materializzare atmosfere claustrofobiche e ossessioni oniriche in una fuga in discesa verso il centro dei nostri incubi. Impossibile segnalare qualche canzone in particolare, perché l’altro traguardo raggiunto da Morbo è quello di aver creato un amalgama unico, in cui l’incedere zoppicante e selvaggio di Ultramorth, il muro di suono di Orbothord e la cavalcata di Oktrombo vanno ad annegare nei momenti dilatati di Mör nel modo più naturale possibile, seguendo la propria direzione naturale come maree lontane guidate dalla stessa luna. E quando il mare torna a gonfiarsi la tempesta di Oktomorb apre la strada alla valanga di Obrom, spinta da una batteria devastante. Le tracce di Morbo, granitiche e liquide nello stesso momento, non sono che tasselli della stessa composizione, sono tante cellule contagiate dalla stessa atmosfera malata.

da Ephebia

Morkobot - Oktrombo


Tracklist:

01. Ultramorth
02. Orkotomb
03. Orbothord
04. Oktrombo
05. Mör
06. Oktomorb
07. Obrom

Supernatural Cat
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Bigcartel
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21 ottobre 2011

Paolo Pietrangeli - Karlmarxstrasse (reissue) #1996

Nato a Roma nel '45, Paolo Pietrangeli è stato uno dei più celebrati cantautori della "protesta" sessantottina Italiana ed in seguito un affermato regista. Figlio d'arte (il padre Antonio è stato regista), negli anni '60 inizia a comporre canzoni a sfondo socio-politico, inserendosi ben presto nel filone sopracitato, della canzone di protesta .
Alcune delle sue composizioni divengono estremamente popolari all'interno dei movimenti giovanili di sinistra a partire dalle agitazioni del 1968. Due in particolare si trasformano in veri e propri "inni", il cui successo perdurerà negli anni a seguire: si tratta dei brani Valle Giulia e soprattutto Contessa (niente a che vedere con l'omonima canzone di Ruggeri con i suoi DECIBEL), entrambe incise con la seconda voce di Giovanna Marini, altra cantautrice "madrina" protestataria.
Contessa diviene negli anni seguenti una canzone popolare nella vera accezione del termine, riprendendo della canzone popolare stile ed andamento, nonché l'argomentare che propaganda il parallelismo tra lotte operaie e studentesche (una delle "parole d'ordine" dell'attività del movimento studentesco che infatti nel '69 va a saldarsi con il montante "autunno caldo" delle proteste operaie).
Una discografia abbastanza sostanziosa, gli album dal '69 al '76, con etichetta Dischi del Sole, rimangono comunque il vertice della sua produzione (i migliori, secondo me, Karlmarxstrasse del '74 e I cavalli di Troia del '75).
Con Guccini, Ivan della Mea, Claudio Lolli, la già citata Marini, l'irsuto Paolo Pietrangeli rappresentò una delle più importanti voci dei movimenti studenteschi ed operai legati alla sinistra per tutti gli anni '70, ma parallelamente all'attività di cantautore, decise di intraprendere quella di regista, con un discreto successo.

da Pinzallacchere Musicali

Paolo Pietrangeli - È finito il sessantotto


Tracklist:

01. Karlmarxstrasse
02. Fermi in mezzo a una strada
03. È finito il sessantotto
04. Vizi privati pubbliche virtù
05. Lo stracchino
06. Disimpegno disimpegno
07. La malattia mentale
08. Quelli che tricoloreggiano
09. Suicidio
10. Donna che per piacere
11. Sdraiato sul sofà
12. Tra baci e tra carezze
13. Il baobab
14. L’altra sera
15. La Comune non morrà

Ala Bianca
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16 ottobre 2011

Olho Seco - Botas, fuzis, capacetes (7") #1983

There is something about this debut 7" by Olho Seco that is irresistible. First off all, it’s Nada, which is one of the worldwide super hardcore punk hits, immortalized and first brought to most via MRR’s Welcome to 1984 sampler. Its simplicity and effectivity is astounding, almost scary. On the flipside, the other two songs may not be to the point in their perfection, but still their brevity and resoluteness is overwhelming. That’s how I want my Hardcore to sound.

via the great Good bad Music for bad, bad Times!

Olho Seco - Nada


Tracklist:

a1. Nada

b1. Muito obrigado
b2. Botas, fuzis, capacetes

Punk Rock Discos
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14 ottobre 2011

CEDV - Allacciate le cinture #2011

Non male l'esordio (è un demo?) di questo, a me totalmente sconosciuto, trio veneto senza basso che ci propone una dozzina monotematica dedicata ai problemi...del traffico! Valida la registrazione e una buona voce a gridare dei testi forse non particolarmente profondi ma sicuramente originali, provocatori e neanche troppo dementi. Vuoi per una vaga somiglianza musicale e vocale, vuoi per l'idea alla base del progetto o per la vicinanza geografica, i Controllo Elettronico Della Velocità ricordano non poco gli SMART COPS dei primi tempi: un gustoso frullato di hardcore vecchia scuola (a dire il vero mai troppo tirato) ed energetico punk'n'roll. Niente di strabiliante ma comunque un buon inizio, impreziosito dalla scelta dell'autoproduzione e del free download (su NecessitoHC).

CEDV - Schianto nella ZTL


Tracklist:

01. Intro
02. Meno 10 punti
03. Schianto nella ZTL
04. L'operativo Badocchi è stato beccato in atteggiamenti equivoci con la sua moto
05. Romea e Giulietta
06. Strade perdute
07. Auto blu
08. Badocchi colpisce ancora
09. Attenti autostoppisti attenti
10. L'Ape Cross
11. Camporella incidentella
12. Buso & abuso

Self-released
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Myspace
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11 ottobre 2011

Tempo Zero/Eversor - Tempo Zero/Eversor (7" split) #1997

Dopo anni di concerti, dischi, scambi, scazzi, telefonate, lettere ed incontri, di persone e di cose abbiamo avuto modo di vederne davvero tante. Siamo passati attraverso idee, mode, opinioni, coltivando amicizie, realizzando un nostro modo di pensare, di vivere, di intendere la musica, tutte cose strettamente collegate fra loro. Questa cosa si potrebbe chiamare hardcore. Forse. Siamo molto legati a questa parola. Più che altro all'immagine che ci trasmette, al suono che sprigiona, al ricordo primordiale del suo significato. Vivendo fisicamente lontani dalla cosiddetta scena, non essendone quindi totalmente assuefatti, ci sembra di poterne cogliere alcuni aspetti di certo non molto esaltanti. Pare assurda questa ostentazione di comportamenti ed atteggiamenti, volta a premettere l'appartenenza ad una determinata tribù invece che ad un'altra. Tribù che, solo dopo un lungo ed oculato consiglio degli anziani, ammettono nuovi membri, considerandoli così degni di potersi identificare in questo nuovo sottosistema. Sentimenti e scelte di vita ridotte a paletti posti a limitare la strada da percorrere. Limiti oltre i quali predomina l'indifferenza ed una malcelata intolleranza. Situazioni che ci infastidiscono, ci mettono a disagio e che non ci va di avallare. Non è questo che noi intendiamo per hardcore. E se è questo ciò che è diventato, allora noi forse non lo siamo. Di certo continueremo a ringhiare, come cani sciolti, contro ciò che non ci piace, cercando di migliorarlo, migliorando noi stessi. Forse è soltanto paura di "appartenere" a qualcosa di ben definibile, ma vorremmo sentirci liberi di pensare in una comunità dove si pensa liberamente.

Tempo Zero & Eversor, maggio '97

Tracklist:

a1. TEMPO ZERO - Container
a2. TEMPO ZERO - Video

b1. EVERSOR - In the threshold
b2. EVERSOR - Shield

Enphasys
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I Fichissimi - Un mondo fichissimo (7") #1994

...Noi fichissimi non suoneremo oggi e non suoneremo più. Se del punk ti interessa solo la musica puoi guardarti MTV, comprarti i dischi da Rock & Folk o da Zapping e cacciare fuori trentamila lire per il gruppo punk in concerto. Di noi non hai bisogno, anzi noi non ti vogliamo. I Fichissimi non erano qui per portare il loro messaggio a più persone possibili. Non erano qui per intrattenere nessuno, non siamo profeti e nemmeno musicisti. (...) I Fichissimi non vogliono più preparare prodotti da far smerciare ad infami e riviste musicali alternative. Troppi tra voi hanno comprato il nostro disco come un qualunque altro prodotto, senza capire che prodotto non voleva e non doveva essere. C'è stato anche chi alla fine dei concerti ci ha chiesto autografi, ci ha chiesto se poteva avere in regalo un plettro usato da noi, o un foglio di carta con sopra una scaletta (reliquie? Io non ho parole). C'è stato chi ha venduto la prima stampa del nostro 7" a venti carte a qualche collezionista. C'è stato chi si è stupito quando gli abbiamo detto che al Rototom, alla Dracma e nelle discoteche alternative non avremmo suonato, anche se l'ingresso sarebbe costato cinquemila come in un posto occupato. (...) La prossima volta andate al Leoncavallo o al Gabrio, tanto la birra costa poco pure là. Questa sera non vi siete divertiti, non avete consumato i pochi attimi di libertà che avevate come volevate, avete sprecato il vostro tempo libero. E domani torneremo tutti alla nostra vita di merda. Che tristezza, vero?

I Fichissimi


I Fichissimi - Gianni è un metallaro


Tracklist:

a1. Lisa non se ne andrà
a2. Come un tonno
a3. Gianni è un metallaro

b1. La tipa della casa occupata
b2. Let's begin again (Adriano Pappalardo cover)
b3. Mi alleno contro il muro

Cervello (bonus track)
La ragazza bruttina (bonus track)
Noi facciamo solo cover (bonus track)
Perdono (Caterina Caselli cover) (bonus track)

Coproduction
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9 ottobre 2011

D.U.N.E. - L'ipotesi della stipsi #2008

Questa volta arriva da un altro pianeta, dal pianeta D.U.N.E., la conferma della vivacità e della prontezza di riflessi del panorama post-core italiano. Frutto di uno strana congiuntura astrale che ha incrociato i percorsi di membri di LAGHETTO, REVOLUTION SUMMER e SUMMER LEAGUE, L’ipotesi della stipsi arricchisce la già valida produzione Concubine (e di tutta la banda di etichette che ha partecipato alla sua realizzazione) con un risicato e raffinato quarto d’ora di cuore ed interferenze aliene. Cinque tracce, che in realtà sono tre, tese fra le seminali influenze dei BREACH di Kollapse, una buona dose di suoni e progressioni post-rock anni ’90 versante SLINT (e derivati) ed improfumate da qualche scalpitante spunto ritmico non troppo distante dagli ultimi ISIS. Un piccolo quadretto di genere che trova la sua forza nei suoni zozzi, ma ben lontani dai cliché, e dalla veste grafica splendidamente in linea con la scelta di puntare sul 12”.

da Il Barone Del Male

D.U.N.E. - Il fiume


Tracklist:

01. L’ipotesi della stipsi I
02. L’ipotesi della stipsi II
03. L’ipotesi della stipsi III
04. Il fiume
05. Trattenere il respiro

Co-production
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Bandcamp
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5 ottobre 2011

Disciplinatha - Un mondo nuovo #1994

Quella di Diego Cuoghi è stata una delle più prolifiche attività copertinistiche degli anni novanta italiani. Ad alcune sue creazioni sono legati anche simpatici e singolari aneddoti; seguiamo cosa ci racconta Cuoghi stesso sulla copertina di Un mondo nuovo (1994) dei bolognesi Disciplinatha (gruppo scioltosi diversi anni fa): "La prima copertina dei Disciplinatha la trassi da un volantino dei Testimoni di Geova. Me lo aveva portato il cantante del gruppo, Dario Parisini. Si vedeva la classica 'famiglia ideale’ in una specie di luogo idilliaco. In questo mondo perfetto però avevamo deciso di far entrare un elemento perturbante, la sfera tecnologica tenuta in mano dal capofamiglia. In origine l'uomo aveva una cassetta di frutta e attorno alla famiglia c'erano diversi animaletti, e dei carpentieri che costruivano la casa sullo sfondo, tutti elementi che ho cancellato per rendere più semplice l'immagine". Ma qualcosa andò storto e Cuoghi aggiunge: "Successe però che un testimone di Geova vide il disco in un negozio, pensò ad un uso offensivo di una loro pubblicazione e si rivolse ad un avvocato per denunciare la casa discografica per l'uso improprio di una immagine protetta da copyright. La casa discografica per non avere grane legali propose la sostituzione della copertina con una diversa, così solo le primissime copie di quel disco furono stampate con l'immagine incriminata". Da notare come nella versione definitiva la famiglia felice sia stata sostituita con la già citata sfera tecnologica che per un breve periodo divenne il logo della band.

di Andrea Bongiorno


Disciplinatha - Sbagliato


Tracklist:

01. East & side
02. Sbagliato
03. Un mondo nuovo
04. Lune taglienti
05. Up patriots to arms
06. Ultima fatica
07. Sei stato tu a decidere
08. Vi ricordate quel 18 aprile
09. Crisi di valori
10. Lontano scintillante

I Dischi Del Mulo
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