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28 febbraio 2011

Capite Damnare - Capite damnare (reissue) #2003

Nulla sapevo dei Capite Damnare, band anarcopunk milanese dei tardi anni '80, finché non entrai in possesso (grazie Marky!) di questa meravigliosa ristampa della loro prima ed unica cassetta registrata nel 1988. Il cd, curato da alcuni amici friulani, ripropone integralmente il booklet originale a sfondo fantasy con testi e commenti, che é davvero stupendo e che ho inserito in .jpg nell'archivio che potete scaricare da qui sotto, assieme ai nove pezzi (8 da studio e uno live), l'intera produzione di questa band (finora) dimenticata.
Il sound ricorda gli ANTISECT, ma naturalmente anche alcuni grandi gruppi anarcopunk italiani dell'epoca, come CONTROPOTERE e CONTRAZIONE, con momenti folkeggianti; brano più audace é They say: it's safe, per sola voce, nel quale la cantante Katia s'ispira evidentemente alla musica tradizionale gaelica. C'è spazio anche per una canzone sulla Milano craxiana dei tempi, intitolata Milano europea: "...Fermati un attimo, prova a pensare / crea aggregazione contro il ritmo inumano, contro l'annientamento...".
La band scriveva testi radicali piuttosto riusciti, di una complessità mediamente al di sopra degli standard compositivi di allora, e che meritano una lettura attenta. Dato che li trovate tutti nel booklet, non aggiungo altro. Buon ascolto!

da Kalashnikov Collective Headquarter

Capite Damnare - Pensaci bene


Tracklist:

01. Pensaci bene
02. Lunga vita...alla morte
03. Se questo è l'uomo...
04. Vivere è stata la tua colpa
05. Inseguendo un sogno
06. Milano europea
07. Aspetti la morte
08. They say: it's safe
09. Nuovi orizzonti (live C.S.A. Udine)

Lazy Punx
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3 commenti:

dutcjoc ha detto...

L'ultima volta che li ho sentiti era la befana dell'88 (o forse 89) al CSA di Udine, poi tutto d'un tratto me li ritiri fuori e la mente vola al passato...grazie mille...

debo ha detto...

veramente bravi!peccato che miriadi di gruppi(anche recentissimi) finiscano così nel dimenticatoio...

Anonimo ha detto...

erano del Virus, quando stava a piazzale Corvetto. Gente tranquilla ed in gamba. per me erano i tipici rappresentanti della parte migliore del punk italiano, quella che, invece di occuparsi di appiccicarsi le toppe e le borchie, cercava di far qualcosa per cambiare effettivamente la propria vita. Anche io non li ho mai piú sentiti nominare.