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30 settembre 2013

Boyz Nex' Door - Welcome to the wonderful world of thee mighty... (7'') #1995


Il primo 7" dei tre torinesi, maestri di pop-punk ruspante con le radici saldamente piantate nella costa ovest degli anni '90 statunitensi. Furono tra i pochissimi punkrockers "puri" a passare dagli Acqualuce Studios e non sorprende che siano dovuti andare fino in Germania, dai tipi della Incognito, per pubblicare il dischetto in questione.

Boyz Nex' Door - Boys next door

Tracklist:

a1. Boys next door
a2. Dirty babe

b1. Jesus was a teenage surfer
b2. Me and my girl

Incognito records
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27 settembre 2013

Disciplinatha - Primigenia #1996


Sul finire degli anni '80, l'Emilia Romagna era il fiore all'occhiello del PCI. Bologna era considerata una città modello di livello Europeo, la città più libera del Mondo. Poi arrivano loro, i Disciplinatha, sbattendo in faccia alle platee post-punk i loro spettacoli fatti di fosche rappresentazioni del presente e del futuro. Disciplinatha proponeva un violento estremismo hardcore industrial con provocazioni futuriste rielaborando l'immaginario estetico del ventennio e fondendolo nel deformante linguaggio pubblicitario del collettivismo e del benessere anni '80, in un continuo ribaltamento degli immaginari, dei simboli riconosciuti e delle verità acquisite.
Il pubblico si spacca: c'è chi li odia, chi li ama e chi teme, o non comprende il cortocircuito culturale da loro innescato in quel lontano 1987. Disciplinatha sobilla e tocca i nodi irrisolti, nazionali e occidentali, tocca il nervo, scandaglia il cuore nero di noi tutti e ne trae le conseguenze: polizia antisommossa ai concerti, censure, isolamento mediatico, aggressioni sul palco, minacce da opposte frange estreme. Poi l'obbligata normalizzazione, il rientro nei ranghi tra gli "indipendenti", un effimero successo. L'esplosione iniziale si spegne negli applausi, poi nel silenzio.


Disciplinatha - Voci

Tracklist:

01. D'intro
02. Lingua lusinga
03. Esilio
04. Primigenica
05. Quanto mi ami?
06. Mi addormento
07. A volte invece no
08. Voci
09. New dawn fades (JOY DIVISION cover)
10. Otto minuti
11. Chiamala inverno

I Dischi Del Mulo
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25 settembre 2013

Topsy The Great - Steffald #2012

È un disco dalla forte identità l'esordio dei Topsy The Great. Interamente strumentale, Steffald – coproduzione fromSCRATCH e Santa valvola – attacca e finisce con un susseguirsi di trame math noise e schizofrenie heavy, stipate in un flusso assolutamente omogeneo che non lascia un attimo di tregua.
Volessimo cercare una stella polare i DON CABALLERO sono certo della partita, ma sia chiaro che Steffald non cede alla devozione e al convenzionale. La rielaborazione eseguita dal trio pratese è sì studiata e meticolosa, ma non rinuncia a un retrogusto free, caldo, merito anche di una registrazione con grana quasi live. Il risultato sono una mezz'ora abbondante di accelerate, dilatazioni improvvise, aggressività, vuoti noise, un succedersi di tanti piccoli nuclei compositivi che non perdono mai il filo del discorso. Non si segnala un episodio in particolare perché è la massa che conta, quindi tracannatevela tutta.

da SENTIREASCOLTARE

Topsy The Great - Lalboom


Tracklist
:


01. Lalboom
02. Minuto
03. Vol. II
04. Tere Effe
05. V. D'Adda
06. Micizzo
07. Slurp
08. M'Ery
09. Bastoni
10. Mela Fuji
11. Ciro Pasticche
12. Giangol

SantaValvola/fromSCRATCH records
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Bandcamp
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22 settembre 2013

The Nuns - The Nuns (7") #1978


Legendary punk classic from San Francisco. It's the original first US pressing of this ground breaking 3 track EP, released on 415 records in 1978 (catalogue number 34037). With absolute crusher Decadent jew featured on Killed by death #1.


The Nuns - Suicide child

Tracklist:

a1. Decadent jew
a2. Savage

b1. Suicide child

415 records
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19 settembre 2013

Diaframma/Pankow - Free mod. 8212 (7" split) #1982

Gianni Cicchi, Federico Fiumani e Salvatore Susini sono ancora al liceo quando decidono di dar vita a una piccola band, che si dibatte tra cover di gruppi punk e sporadiche produzioni  proprie. I C.F.S., il cui nome scaturisce chiaramente dalle iniziali dei cognomi dei tre, si esibiscono qua e là, tra feste scolastiche e piccoli locali. Nel 1981, con l'entrata di Nicola Vannini alla voce e di Leandro Cicchi (fratello di Gianni), che rimpiazza Susini al basso, il gruppo prende il nome di Diaframma.
Il 22 novembre dello stesso anno i quattro esordiscono alla Rokkoteca Brighton di Settignano, sullo stesso palco su cui, circa un anno prima, avevano debuttato i LITFIBA. In dicembre i Diaframma entrano in studio il loro primo 45 giri. Il sette pollici giunge nei negozi qualche mese più tardi. I due brani che vi compaiono, Pioggia sul lato A e Illusione ottica sull'altro, sono contraddistinti da un tipico suono dark-wave in stile JOY DIVISION, perfettamente in linea con la moda del momento. Eppure già qui risalta la scrittura poetica di Federico Fiumani, i cui testi rimangono ancora il punto forte della produzione dei Diaframma: l'accostamento di semplici immagini e cose quotidiane, in un linguaggio spesso privo di vincoli logici e sintattici, dà alle parole di Federico un audace sapore di decadente freschezza. [...]
Riscossi gli apprezzamenti della critica, i Diaframma concludono l'anno prendendo parte allo split-single che la fanzine Free 8212 allega al numero di dicembre come omaggio per i lettori. Il loro pezzo, Circuito chiuso, figura sul lato A, mentre sul B i Pankow propongono la propria Wither. Il disco viene stampato in soli 500 esemplari dalle Industrie Discografiche Lacerba.

da Diaframma.org

Tracklist:

a1. DIAFRAMMA - Circuito Chiuso

b1. PANKOW - Wither

Industrie Discografiche Lacerba
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15 settembre 2013

Bardini/Fiori Carones - Il viale giallo della vergogna (tape) #1980

Quale sorpresa per tutti coloro che amano le emozioni genuine, oserei dire cervicali e demenziali allo steso tempo (nel senso positivo dei termini). Questo vero e proprio Ep in cassetta la  cui durata complessiva è di 13'38", è di salutare freschezza da parte del giovane flautista dei THELEMA (Gregorio Bardini) e del "suonatore" di chitarre più originale e carico di idee che io conosca (Fiori Carones). Quattro brani le cui atmosfere richiamano solo per un istante lievi giornate accaldate in terra d'Oriente. Quasi una vacanza sonora, in cui si fondono insieme varie immagini di cartoline del Medio Oriente. Il miraggio, la confusione, il cambio di civiltà, calde e pazienti giornate passate alla visita delle città lontane. Questo non è che un richiamo sottilissimo, quasi impercettibile, come dimostra L'oriente non si vede uno dei titoli più omogenei e felici del breve lavoro. Non mi piacciono gli accostamenti di etichette o di suoni derivati da questo, o da quel musicista o presunto tale, ma solo per invogliarvi all'ascolto potrei sistemare questo sillabario sonoro, utile e discreto come ogni libro di scuola, come una piccola fusione tra gli WIRE più intransigenti e i primi DISSIDENTEN.
Meglio poca musica, di qualità emozionalmente sincera, che interi Lp's di suoni falsi, stantii e alla moda. Complimenti! (Luca Rigato)

via & thanks to Metro Under-core


Bardini-Fiori Carones - L'Oriente non si vede

Tracklist:

a1. Sotto di me il fiume
a2. Danza del primo inverno

b1. L'Oriente non si vede
b2. Il viale giallo della vergogna

Self-released?
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13 settembre 2013

Death - ...for the whole world to see #2009

Death is the three Hackney brothers, fueled by the raucous sounds of Iggy & Co., creating their own take on the emerging sounds of punk. Socially conscious lyrics mixed with a sky-cracking combination of guitar and vocals, all recorded in raw fashion with little in the way of polish. Seek Death, my children!

via Drag City

ps: originally recorded in 1975.

Death - Rock-n-roll victim


Tracklist:

a1. Keep on knocking
a2. Rock-n-roll victim
a3. Let the world turn
a4. You're a prisoner

b1. Freakin out
b2. Where do we go from here?
b3. Politicians in my eyes

Drag City
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10 settembre 2013

Agatha - Goatness #2011

Evolutesi a power-duo dopo l'abbandono della chitarrista ormai a tempo pieno nei VERME, le Agatha si sono reinventate, allenandosi durante l'estate con tour in Nord Europa e passando poi in studio per realizzare questo vinile che esce in lussuosa edizione con copertina apribile sagomata. In alto le corna e le orecchie (da caprone) ben aperte.
Fatta di necessità virtù e ampliato l'arsenale di pedali ed effetti vari per supplire alla mancanza delle sei corde, le due hanno attuato anche un cambio di coordinate: meno ignoranza metallara, più lerciume noise/sludge, con giri di basso torcibudella macinati senza sosta e la voce che si adegua con toni cavernosi che mai si direbbero provenire dall'ugola di una gentile donzella. La batteria nemmeno si tira indietro e pur assecondando il mid-tempo dominante, non disdegna di sgranchirsi di tanto in tanto con tempi belli serrati. La varietà delle soluzioni è inevitabilmente limitata, ma a onor del vero non era neppure uno dei cavalli d battaglia della versione 1.0 della band, anzi, fatti i conti qui si contano più pezzi memorabili, fra cui è doveroso sognalare almeno l'apripista Mosh training, che evoca i CONCRETE di Bleedingrim facendosi subito amare e l'anthemica Punk explained to my mother. Direi che le ragazze le preferiamo così, meno divertenti ma più intriganti, impressione confermata anche vedendole dal vivo: si gigioneggia meno e si fa decisamente più sul serio. Horns up.

da Sodapop


Agatha - For whom the alarm tolls

Tracklist:

a1. Agatha - Take care of my carogna
a2. Autunn((O))
a3. Punk explained to my mother
a4. For whom the alarm tolls

b1. Mosh training
b2. The hard life of last minute lyric writers
b3. Un univers dans une tasse de thé
b4. Morrissey vs Slayer

Wallace/Basement City records
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Bandcamp
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8 settembre 2013

J Church - Society is a carnivorous flower #2004

J Church's Austin, TX lineup makes its official debut with this long-player for Gainesville, Florida's No Idea imprint. They pick up where 2003's split with STORM THE TOWER left off, with David DiDonato's second guitar adding another dynamic layer to Church brain Lance Hahn's already raucous SG and righteous, erudite, and awesomely cynical vocals. (Bassist Ben White and drummer Chris Pfeffer are no slouches, either.) Society is a carnivorous flower begins with Overconfident, a tingling, rousing number straight outta the early - '90s punk-pop zeitgeist (think: POSTER CHILDREN). But J Church will likely hate this comparison if they read this, as the song itself is a typically correct Hahn evisceration of music geeks' obsession with elitism and rock history. "You worship Nico/You spit on Yoko", but "We are nothing more that all the things that came before". Styrofoam is Hahn's version of a love song, while the out of focus, melancholic indie of 210 tracks Our Singer's acceptance of inferiority to a tattooed cool guy. "Compared to your youthful wonder/I'm just four tracks and shitty rhymes". Yikes dude! Other highlights of the album include the PAVEMENT-ish Austin's shitty limits, as well as the 15-minute title track, which is actually a clanging thematic opera in the tradition of the WHO, a punk revivalist serial that seems to draw parallels between the narrator's frustrated sexual desire and the failures of the class system. Catchy? Yes, as hell. But let it be said again -- J Church's pop-ish melodies and punk footing don't make them devotees of the sugar-smack safety pin kids populating Warped Tour parking lots. Now go buy Lance Hahn a drink and make him feel better.

via AllMusic


J Church - Overconfident

Tracklist:

01. Overconfident
02. Keep Smiling America
03. Styrofoam
04. 210
05. Tree House Of Love
06. Austin's Shitty Limits
07. Society Is A Carnivorous Flower

No Idea records
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3 settembre 2013

Crime + The City Solution - The dangling man e.p. (12") #1985

Although singer Simon Bonney had led a series of groups under this odd name, it was only in the wake of the BIRTHDAY PARTY — when guitarist Rowland S. Howard, drummer Mick Harvey and Howard's bass-playing brother Harry joined — that the Australian band gained international access and recognition.
The dangling man, a four-track disc, picks up where the PARTY ended — a slow, stripped-down, blues-flavored horror show. (Considering that Cave did much the same on his first solo recordings, one wonders if the band didn't break up out of boredom rather than any serious musical differences). None of the songs really take off, but it does show promise.

via TrouserPress.com


Crime + The City Solution - Shakin' chill

Tracklist:

a1. The dangling man
a2. The last day

b1. At the crossroads
b2. Shakin' chill

Mute
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