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17 gennaio 2013

Bologna Violenta - Bologna Violenta (reissue) #2011

un’immagine diversa di una città apparentemente felice e cordiale
un’immagine diversa di un mondo a misura d’uomo
un tutto diviso in parti apparentemente uguali
immagini contestualizzate in un anti-contesto
un non-sense logico
un momento di apparente felicità
un non-confronto con la realtà
il disagio continuo
l’insofferenza cronica
la sensazione di essere sempre nello stesso posto
la sensazione che la corsa non finisca
la sensazione della caduta
la violenza come mezzo unico di espressione
l’annullamento dell’individuo
l’annullamento del pensiero
l’annullamento della serenità
una fuga disperata da se stessi
una presa di posizione decisa
l’impossibilità di mediare
il non riuscire più a credere
la certezza di essere il fulcro del nulla
la negazione della certezza
la cecità assoluta nella ricerca di cose che mai potranno appartenerti
un dolore autoinflitto coscientemente
il mettersi in gioco avendo chiaramente capito di aver già perso
il lasciarsi andare perché è giusto così

dal bandcamp


Bologna Violenta - La via della droga

Tracklist:

01. Città Violenta
02. Il Cittadino Si Ribella
03. Corruzione Al Palazzo di Giustizia
04. Paura In Città
05. Violenza Contro La Violenza
06. Bologna Trema, la Polizia Può Sparare
07. La Violenza, Quinto Potere
08. Bologna Odia
09. Bologna l'Altra Faccia Della Violenza
10. La Via Della Droga
11. Bologna Rovente
12. Bologna Drogata, la Polizia Non Può Intervenire
13. Bologna Centrale Del Vizio
14. I Violenti Di Bologna Bene
15. Bologna, Difendersi O Morire
16. Bologna Spara!
17. Bologna Calibro 9
18. Bologna Nera
19. Bologna A Mano Armata
20. Provincia Violenta
21. La Morte Risale A Ieri Sera (I Bolognesi Ammazzano il Sabato)
22. I Padroni Della Città
23. Puttane a Bologna (Bologna Come Budapest)
24. La Città Sconvolta, Caccia Spietata Ai Rapitori
25. Bologna Si Ribella
26. Bologna: Ultimo Atto?
27. Tira La Boccia (Bonus Track)

Grindcore Karaoke
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Bandcamp
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12 gennaio 2013

La Piramide Di Sangue - Tebe #2012

E fu così che, arrampicandosi sulla Mole Antonelliana, non si vide più soltanto la successione di Fibonacci, ma anche il lontano Oriente. Dietro il nome evocativo, già utilizzato come titolo di una cassetta a nome Gianni Giublena Rosacroce, e una iconografia in pieno stile "esoterico-massonico d'oriente", si nasconde il gotha della Torino (e dintorni) più scazzona, acida, visionaria e frikkettona: un settetto capitanato proprio dal Rosacroce citato, al secolo Stefano Isaia di MOVIE STAR JUNKIESiana memoria.
Tebe è un lavoro che per rimandi e posa in opera non ha forse uguali nel panorama contemporaneo italiano, mosso com’è da tante direttrici e tensioni diverse, tutte però orientate verso quel mondo sfocato dal sole e reso nebuloso dalla lontananza che è l’Oriente. Riannodando i fili, la congrega di visionari dietro La Piramide Di Sangue propone una psichedelia sostanziosa capace di tirare in ballo il versante più visionario e east-oriented del kraut tedesco (AGITATION FREE e EMBRYO su tutti) così come certe derive contemporanee tanto diverse quanto accomunabili come il noto gusto per la spiritualità mediorientale degli OM, la psych ottundente dei MASTER MUSICIAN OF BUKKAKE o il gusto etno-trance dei GALA DROP.
A tirar le fila, dicevamo, quell’Isaia che non pago di caveizzarsi (non è una offesa, quanto una nota di merito) coi MSJ, qui imbraccia il clarinetto e lo trasforma in una sorta di (mancante) lead voice. I pezzi, tutti strumentali, godono dell’irruenza dei compagni di sventura e a colpi di una strumentazione decisamente massimalista (doppia chitarra, doppio basso, synth, batteria e percussioni varie) rimandano effluvi mediorientali, tziganate balcaniche, aperture da colonna sonora immaginaria e spargono qua e là sabbia ed esoterismo, spezie e misticismo, incensi e trancendenza. Le svisate free di Complotti a Tebe, le contorsioni ritmiche di L'invasione delle locuste, l’apparizione del fantasma (vivente) di Mulatu (Sandalo), il generale senso di spirituale abbandono al flusso incontrollabile delle musiche emergente da Sangue, Tu getti sale sulle mie ferite, In bici sulla strada della perdizione e Io sono la tigre fanno di Tebe una perla da non lasciarsi sfuggire.

da SENTIREASCOLTARE 1.0


La Piramide Di Sangue - Io sono la tigre

Tracklist:

01. Sangue
02. Tu getti sale sulle mie ferite
03. In bici sulla strada della perdizione
04. Io sono la tigre
05. Complotti a Tebe
06. Sandalo
07. L'ivasione delle locuste

Sound Of Cobra/Boring Machines
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10 gennaio 2013

Art Boulevard - The favorite toy (12") #1986

In due anni di attività, tra il 1985 e il 1987, registra due demotapes, partecipa ad Arezzo Wave '87 e licenzia l'EP The favorite toy, segnalato tra i migliori dischi del 1987 da Rockerilla: "... Il materiale sonoro si avvale di riferimenti precisi, la vena malata del post-punk, l'umore sotterraneo della dark-wave, il ritmo 'balenante' della psichedelia, ma ben realizza un'operazione di filtraggio/assemblaggio, sino alla rielaborazione rivissuta in chiave del tutto personale" [Rockerilla].

dal myspace

Art Boulevard - Everyplace, everyhour

Tracklist:

a1. That is the way
a2. Everyplace, everyhour

b1. Cry this town
b2. No more tears

The Eternal
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6 gennaio 2013

SepPuKu - Dekompositiones (12'') #1983

The main SPK document from 1983 is the three-song 12" Dekompositiones, released under the name SepPuKu. Dekompositiones is a contrast between the clean pression of Western culture, represented by minimal instrumentation and heavy percussion, and its murderous results: the death of indigenous cultures when confronted with the unstoppable virus of the West. Previous SPK releases increased the density of information beyond the capacity to translate or absorb it; Dekompositiones was the logical next step, a post-apocalyptic survey among the ruins of culture. SPK made its most vehement - and final - advocation of anonymity on Dekompositiones (see SepPuKu).

via SPK


SepPuKu - Culturcide


Tracklist
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a1. Another dark age

b1. Twilight of the idols
b2. Culturcide

Side Effekts Rekords
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